Troppo spesso giungono alle nostre orecchie, le storie di quella parte di umanità costretta ad emigrare, alla ricerca di un angolo di mondo, che possa dare loro una speranza di vita migliore. Nell’isola di Lampedusa, si assiste spesso a queste situazioni.
Tutto ciò non mi lascia indifferente: la mia sensibilità mi porta ad esprimere attraverso la mia arte, anche queste tematiche. Il brano che ho scritto, inizia con un’atmosfera rarefatta che simboleggia lo stato d’animo di queste persone senza una meta, alla ricerca di sicurezze per la vita. Confluisce poi in un episodio cruento e drammatico che lascia presagire il terrore che queste persone sentono per un futuro pericoloso, dove le loro vite sono appese ad un filo. Dentro me ho sentito l’esigenza di terminare il brano con un clima di dolcezza, di calma, per esprimere l’ottimismo e la speranza per una buona riuscita dell’impresa di questi migranti. Significativa è la didascalia che aggiungo nell’ultima parte del brano: “ Le vie del Signore sono infinite” affinché il mare rosso con cui inizia il brano, lasci il posto ad un mare azzurro pieno di speranza.