Ricordo che questo brano era piaciuto cosi tanto al coreografo del Teatro Massimo di Palermo da volerlo per crearne la coreografia di uno spettacolo. Lo avevo intitolato inizialmente “Dream”, ma in seguito lo cambiai, perché la musica dai toni crepuscolari e dall’atmosfera rarefatta, mi sembrava più coerente con un Notturno.