La genesi di questa composizione è piuttosto particolare. Come spesso mi accade, durante un piccolo intervallo tra l’esecuzione di un brano e l’altro, stando seduto al pianoforte, eseguo delle note senza un pensiero specifico, come un movimento spontaneo delle dita guidato dall’alto…
Così quel giorno, la mia mano sinistra ha iniziato a suonare introducendo un arpeggio e successivamente, senza pensare, si è aggiunta la mano destra componendo una melodia cosi definita da non avere avuto l’esigenza, in fase di scrittura, di ritoccare nessun elemento da come di getto l’avevo eseguito. Nasce cosi questa Siciliana caratterizzata da un canto intimistico e mesto, dai toni misteriosi ed ipnotici.