La mia idea iniziale era quella di voler scrivere semplicemente uno studio da concerto. Nel divenire delle mie suggestioni ed ispirazioni, però, il susseguirsi delle idee che si sono presentate alla mia mente, sono state cosi tante e repentine da condurmi verso altre strade, come se ci fosse già stato qualcosa di scritto che io dovevo solo cogliere. Ho cosi predisposto l’architettura di una sonata. Ricca di suggestivi contrasti ed altalenanti stati emotivi, ho dato a questa composizione un impianto armonico più ardito, definendo cosi una metamorfosi del mio linguaggio musicale. Il risultato finale di questo brano è sorprendente per la grande difficoltà d’esecuzione e la scrittura pianistica piena di effetti e colori.